SAGGI HUMAN ECOLOGY
Il fuoco della fine del mondo
Meditazione sulla vita e sull’ambiente
Superata la soglia degli ottanta, Wendell Berry lavora ancora la terra della sua fattoria nel Kentucky servendosi di cavalli e non lo fa per cedere al fascino della nostalgia, ma perché i cavalli garantiscono un risultato migliore dei trattori e avere a che fare con loro dà maggiori soddisfazioni.
Si è valutato che almeno la metà della parte superficiale fertile dei terreni agricoli sia stata spazzata via da quella guerra contro la natura che chiamiamo agricoltura industriale. Se proseguiremo con i ritmi attuali nella nostra opera di erosione, avvelenamento, accumulo di scarichi tossici, fra cinquanta o sessant’anni resteremo senza suolo fertile… Proprio per questo Berry non si arrende e continua a schierarsi in difesa delle terre e delle comunità che le abitano. E in questi scritti lo fa in maniera ancora più calda e accorata. I testi qui raccolti sono, infatti, il risultato di una vita trascorsa con le mani immerse nella terra, prestando l’orecchio alla musica dei ruscelli, pagine appassionate che elogiano i paesaggi locali, celebrano il patrimonio culturale e i lati più taciuti della storia americana. Con grazia e convinzione, Wendell Berry ci mostra che non possiamo permetterci di soccombere alla follia che guida la nostra economia globale e condivide con noi una visione di consolazione e speranza. È facile avere l’impressione di essere bloccati in una lotta impari con il sistema capitalistico, ma possiamo e dobbiamo iniziare a trattare la nostra terra, i nostri vicini e noi stessi con rispetto e cura.
Berry ci esorta ad abbandonare l’arroganza e a rimanere in soggezione, proprio come gli è capitato di sentirsi camminando in un bosco, abbracciando il mistero che ha portato l’insieme di quegli alberi a essere una creatura la cui vita eccede la nostra in una misura per noi inimmaginabile.
I saggi contenuti in questa edizione rappresentano, insomma, quanto c’è di meglio nel pensiero e negli scritti di un uomo rimarchevole − coltivatore, poeta, romanziere e filosofo − che merita di essere conosciuto, anche fuori dall’America, più di quanto non lo sia oggi.
Traduzione di Domenico Giusti