SAGGI ARTE STORIA NATURA

Massimiano Bucchi - Elena Canadelli

Nature immaginate

Immagini che hanno cambiato il nostro modo di vedere la natura

Che cosa hanno in comune la “doppia elica” del DNA e la foto della Terra vista dalla Luna? E da dove viene quell’immagine della fecondazione assistita che abbiamo visto mille volte, sui giornali o in televisione?
Nature immaginate raccoglie numerosi esempi che dimostrano come la dimensione visuale abbia avuto un impatto significativo sulle concezioni e percezioni sociali e culturali della Natura. Sono molte le immagini divenute una convenzione visiva – e in certi casi una vera e propria icona – su temi quali, ad esempio, l’evoluzione umana o la struttura dell’atomo.

Arricchito da circa 250 fotografie e illustrazioni a colori, il volume ripercorre la storia di ciascuna immagine e ne documenta l’impatto sociale e culturale attraverso la pittura, il cinema, il fumetto, la comunicazione pubblicitaria. In molti casi le stesse modalità di produzione dell’immagine non sono meno articolate di quelle che ne hanno accompagnato il successo “popolare”. Perché una rappresentazione visiva divenga uno stereotipo occorre infatti un concorso di saperi, attori, linguaggi espressivi e pubblici diversi.

Galileo non avrebbe rappresentato la superficie lunare in un certo modo senza le competenze al disegno acquisite negli anni della formazione; il dodo, così come oggi lo vediamo, è frutto di singolari rimbalzi tra arte, scienza e letteratura; il cosiddetto “mostro di Frankenstein”, metafora delle nostre più grandi paure di stravolgimento dell’ordine naturale, deve la sua fama forse più a un truccatore di Hollywood che alla sua originaria creatrice Mary Shelley.