Aboca Post
< Torna a tutti i post

Tra gli scaffali

07 Marzo 2025

La voce delle librerie. Aldo Addis: coltivare lettori, un libro alla volta

Aldo Addis

Cosa spinge una persona a dedicare la propria vita ai libri? Come si consiglia il libro giusto al lettore ideale? Cosa determina il successo o l’insuccesso di un’opera? Non esiste una risposta definitiva, ma in questa rubrica raccogliamo le storie di chi vive e lavora tra gli scaffali.
Benvenuti nella vita di un libraio.

Dove e quando è nata l’idea di aprire una libreria? Come sei diventato libraio?

L’idea è stata di mio padre. Nel 1974 decise di lasciare il suo posto da impiegato e iniziare l’avventura di libraio, aprendo una libreria accanto all’allora Facoltà di Magistero. Io avevo sette anni, ma posso dire di essere diventato libraio già da allora.

La tua libreria è diversa perché…?

In realtà più che diversa mi piace pensare che sia simile a tutte quelle librerie che ogni giorno si impegnano nella promozione dei libri e della lettura e nel cercare di aumentare il numero dei lettori.

La tua clientela ideale?

Quella che entra dicendo “Non so cosa cerco, mi faccio un giro e mi lascio catturare da qualche libro”.

Gli interni della Liberia Koinè di Sassari, gestita dal libraio Aldo Addis.

Con uno schiocco delle dita puoi cambiare qualcosa del tuo lavoro quotidiano: cosa cambieresti?

Ne faccio tre di schiocchi di dita:

  • Uno per una distribuzione, che dia certezze delle disponibilità ed evada gli ordini in tempi brevi, ed una logistica che funzioni e che non sia strozzata dalle logiche assurde dei grandi gruppi di vendite on line.
  • Uno per la scuola, che metta il libro e la lettura al centro dei piani formativi.
  • E uno per la politica, perché torni a considerare i libri e le librerie elementi essenziali di crescita dei cittadini italiani.

Il giorno in cui hai detto “faccio il mestiere più bello del mondo”?

Ogni giorno, di mattina presto, quando entro in libreria e accendo le luci e giro per gli scaffali, magari sistemando qualche libro, prima che inizino ad arrivare collaboratori e clienti e inizi il lavoro, penso che il mio sia il mestiere più bello del mondo.

I 50 anni della libreria Koiné di Sassari, festeggiati nel 2024.

Il giorno in cui hai detto “ora mollo”?

Mai detto! Però è vero che i primi giorni di lockdown, quando noi non potevamo vendere i libri e solo gli store on line potevano farlo, ho pensato “Ecco, mi sa che mi tocca cambiare mestiere”. Invece il mondo dei lettori, alla nostra riapertura, ha invaso le librerie e sancito che restiamo per loro il luogo privilegiato dove scegliere e acquistare i libri.

In un Paese in cui si pubblicano oltre 80mila novità l’anno, il compito di un libraio è…?

Con molta umiltà cercare di fare delle scelte e selezionare il meglio per i propri clienti. Ascoltando soprattutto loro, il passaparola resta il modo più efficace per promuovere un libro.

Da cosa dipende, secondo te, il successo – o l’insuccesso – di un libro?

Ci sono tanti elementi che concorrono a sanare il successo di un libro e devono funzionare tutti: l’autore che deve scrivere bene, l’editore che lo deve confezionare e promuovere, librai e bibliotecari che lo adottino e lo consiglino. Insomma, serve il lavoro ben fatto di un’intera filiera, se manca questo l’insuccesso è più che probabile.

La torre di libri del Salone del Libro di Torino, la fiera internazionale più importante d’Italia.

Conosci i nostri temi: natura, scienza, ecologia. C’è un libro (non Aboca) su questi argomenti che ci consiglieresti?

Sono affascinato dalle neuroscienze, e il vostro recente “Perché ricordiamo” è davvero un capolavoro che aiuta a capire tante cose sella nostra mente.

Qual è il libro di Aboca Edizioni che più hai apprezzato?

Direi qualsiasi libro di Pier Luigi Rossi. Lui è molto amato qui a Sassari, ed ogni volta che riusciamo ad ospitarlo per la presentazione dei suoi libri è una grande festa.

L’ultima volta che a un cliente hai detto “questo devi leggerlo a tutti i costi”. Che libro era?

L’ultima non me la ricordo, ma mi ricordo sempre con affetto una delle prime: un professore universitario mi convinse a leggere il romanzo d’esordio del figlio, pubblicato da una piccola casa editrice. Il professore è Gian Paolo Brizzi, il figlio, Enrico, aveva appena scritto “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”, libro che divenne il manifesto di una generazione.

Copyright © 2025 Aboca Edizioni. Tutti i diritti riservati