Fuori margine
Alle origini di Aboca Edizioni: le International Lectures e i “semi” di Bruno D’Udine
Massimo Mercati
In principio furono le International Lectures on Nature and Human Ecology, una serie di illuminanti incontri con scienziati e pensatori da tutto il mondo. Ne era direttore scientifico Bruno D'Udine, pioniere del pensiero sistemico e grande seminatore di idee e relazioni. Molti anni dopo, dai suoi "semi" continuano a svilupparsi le riflessioni alla base del lavoro scientifico, culturale ed editoriale di Aboca.

Un grande seme iconico: l’opera di Gianpietro Carlesso è stata al centro del Bosco degli scrittori al Salone del Libro di Torino, nel maggio 2025.
Qual è il sistema di relazioni che lega Uomo e Natura? In che modo la salute umana è connessa a quella degli animali e delle piante? Che cosa significa “naturale” e perché la natura può essere una risorsa per la salute dell’uomo? Che cosa significa, oggi, sviluppare un pensiero sistemico ed ecologico?
Sono domande impegnative e fondamentali, su cui da sempre l’umanità si interroga e a cui da sempre cerchiamo di dare risposta. Ed è proprio per questo che, circa vent’anni fa, in Aboca decidemmo di inaugurare le International Lectures on Nature and Human Ecology. Creammo allora questi incontri, e ancora oggi sosteniamo una casa editrice e lavoriamo su tanti fronti a livello culturale, perché siamo noi i primi a cercare queste risposte, essenziali per il nostro lavoro. Un percorso di ricerca prima di tutto e poi di condivisione, per favorire una cultura ecologica in assenza della quale il cammino verso la sostenibilità appare vano perché privo di un forte radicamento concettuale.
Configurate come conferenze internazionali nate in azienda ma aperte a tutti, e ospitate presso la sede di Aboca a Sansepolcro, le International Lectures sono state un’occasione unica di riflessione e dibattito, ancora oggi alla base del nostro lavoro scientifico ed editoriale. Hanno visto la partecipazione di importanti ospiti da tutto il mondo: voci di primo piano della ricerca scientifica, della medicina, della filosofia. Immaginate come momento per studiare le profonde interconnessioni che determinano la vita sul nostro pianeta, hanno dato il via con sensibilità avanguardistica a riflessioni cruciali che ancora oggi risultano quantomai attuali.
Dal 2007 al 2016, sotto la direzione scientifica di Bruno D’Udine, le International Lectures hanno ospitato nomi di primissimo piano della scienza e della filosofia, della medicina e della teoria dei sistemi, delle neuroscienze e degli studi ambientali, ciascuno con contributi significativi nei loro rispettivi campi. Tra gli ospiti, citiamo Patrick e Dusha Bateson, Emilos Bouratinos, Fritjof Capra, Brian Goodwin, Stephan Harding, Carrie e Nick Humphrey, Terry Irwin, Eva Jablonka, Steve Jones, Gideon Kossoff, Kevin Laland, George Levine, Ulrich Loening, Lynn Margulis, Aubrey Manning, Randolph Martin Nesse, Linda Partridge, François Jullien, Steven e Hilary Rose, Margaret Wheatley.

L’immagine del seme era già nella comunicazione delle prime International Lectures on Nature and Human Ecology, che fra il 2007 e il 2016 hanno ospitato filosofi e scienziati di rilievo internazionale.
Fu in particolare il contributo di Fritjof Capra ad aprirci la strada alla comprensione del valore del naturale come sistema complesso e allo stesso tempo a darci le chiavi scientifiche per comprendere le basi del pensiero sistemico: dal concetto di rete alle proprietà emergenti, una nuova visione capace di fondare una rivoluzione scientifica e culturale che rappresenta ancora oggi la base del nostro lavoro. E fu grazie al contributo di Stephan Harding che nacque un proficuo rapporto con lo Schumacher College e grazie al contributo di ricercatori in ambito cibernetico che fummo capaci di sviluppare nuovi metodi di standardizzazione del fitocomplesso, mentre la lezione di Lynn Margulis rese evidente come l’uomo stesso non sia altro che un aggregato di energie diverse, esistiamo come esseri viventi in relazione. È il concetto di simbiogenesi, la terza legge dell’evoluzione, che ci dimostra come l’interconnessione tra tutti i sistemi viventi sia la chiave per comprendere il senso profondo dell’ecologia, capace di mettere le basi per una diversa visione anche del nostro sistema socio-economico: “homo homini natura amicus”, che è oggi la lezione chiave dell’economia civile. E ancora, tra gli altri, François Jullien con la sua relazione sul concetto di natura in Cina e in Grecia, che pose il concetto del divenire e dell’immanenza al centro di una riflessione impossibile, perché la natura e l’uomo sono la stessa cosa.
Gli interventi di alcuni dei relatori delle International Lectures sono stati trascritti, raccolti e pubblicati, dando di fatto l’avvio a quella che oggi è diventata la casa editrice Aboca Edizioni. La forma embrionale del progetto editoriale nasce infatti per condividere con i lettori la riflessione sui temi urgenti della nostra epoca, per “ampliare” il pubblico delle conferenze ed estendere il raggio d’azione della nostra riflessione. A testimoniare questo significativo collegamento, va notato che ancora oggi la collana di saggi brevi e d’intervento della casa editrice porta il nome di International Lectures, e che la principale collana di saggistica divulgativa si chiama Human Ecology.
Alle conferenze si sono associati spesso progetti artistici a più ampio spettro, con l’organizzazione di mostre o la produzione di opere d’arte capaci di suscitare interrogativi sul rapporto natura-cultura. Tra gli esiti di questo percorso, c’è la scultura La memoria del bosco di Gianpietro Carlesso, che oggi è esposta presso la sede direzionale di Aboca, e che nell’edizione 2025 del Salone del Libro di Torino è stata al centro del Bosco degli scrittori. Un’opera di grandi dimensioni, realizzata in legno di rovere, che rappresenta un grande seme: corpo riproduttivo delle piante e involucro dell’embrione; principio primo, progenitore. L’opera, stilizzata in un’icona, è diventata immediatamente il logo del progetto International Lectures, e ancora oggi è riprodotta per contraddistinguere le collane editoriali che, in quel progetto, hanno la loro genesi.
Profonda gratitudine va alla figura di Bruno D’Udine, che per Aboca ha curato nell’arco di un decennio il progetto delle International Lectures e che è scomparso all’inizio del 2025. Figura poliedrica, pioniere in Italia del pensiero sistemico, D’Udine ha rappresentato un punto di collegamento fondamentale, capace di costruire reti e attivare connessioni.
Nato a Gorizia nel 1941, si era laureato con lode nel 1963 all’Università di Bologna. Aveva frequentato la Scuola di Sanità Militare a Firenze ed era stato Sottotenente presso l’Ospedale Militare di Trieste. Aveva avuto una lunga carriera in ambito accademico: assistente presso l’Istituto di Biochimica dell’Università di Trieste, dal 1968 ricercatore presso l’Istituto Internazionale di Genetica e Biofisica del CNR a Napoli, dal 1971 aveva lavorato per quattro anni all’Instittut vor Anthropogenetica della facoltà di Medicina dell’Università di Leiden-Paesi Bassi.
Rientrato in Italia, era tornato a Roma presso l’Istituto di Psicobiologia e Psicofarmacologia del CNR, diretto dal premio Nobel Daniel Bovet. Dal 1975 aveva lavorato per diversi periodi con una Fellowship Royal Society-Accademia dei Lincei presso il Sub-Department of Animal Behaviour dell’Università di Cambridge. Dal 1978 aveva lavorato anche al Zoology Department dell’Università di Edimburgo. Tra le esperienze internazionali, da citare gli scambi e le collaborazioni con l’Accademia Cinese delle Scienze, l’Istituto Pavlov dell’Accademia delle Scienze dell’URSS, l’Accademia Polacca delle Scienze e altre istituzioni scientifiche nel mondo. Aveva insegnato all’Università di Parma e Udine.
Parallelamente, aveva coltivato costantemente un interesse per le interazioni tra scienza ed arte. Responsabile scientifico del progetto International Lectures on Nature and Human Ecology, ha continuato fino in tarda età a studiare e a promuovere una visione del mondo ispirata dalla natura: fatta di interconnessioni, relazioni e dialogo costante.
Le International Lectures on Nature and Human Ecology sono state un importante momento di riflessione scientifica e culturale promosso da Aboca, una rassegna pluriennale che ha lasciato un’impronta decisiva nella nostra cultura. I frutti di quella stagione – nata per portare in Italia e mettere in dialogo studiosi provenienti da più campi del sapere scientifico – continuano a essere raccolti ancora oggi.

Come nasce una casa editrice? Durante il Salone del Libro 2025, Massimo Mercati (amministratore delegato di Aboca), Antonio Riccardi (direttore editoriale di Aboca Edizioni) e Mauro Ceruti (filosofo e teorico del pensiero complesso) hanno ripercorso la genesi di Aboca Edizioni. A partire dalle International Lectures.
Leggi Arriva il seme di Carlesso, un ricordo di Massimo Mercati dedicato all’opera e pubblicato originariamente nel catalogo La memoria del bosco – Isola Felix, realizzato da Aboca nel 2007 per raccontare l’esposizione delle opere di Gianpietro Carlesso nell’ambito delle International Lectures on Nature and Human Ecology.