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Tra le righe

24 Luglio 2025

L'approfondimento

All you need is (radical) love

Di Satish Kumar

Quando non ti aspetti nulla in cambio: quello è l'amore radicale, l'amore davvero rivoluzionario. Satish Kumar l'ha sperimentato negli anni Sessanta durante la sua celebre camminata per la pace nel mondo, diecimila chilometri dall'India a Mosca, Parigi, Londra, Washington. E ancora oggi, a 88 anni, senza farsi scoraggiare da guerre, crisi ecologica e consumismo, l'attivista anglo-indiano indica la via verso l'amore che tutto trasforma. Ecco il suo regalo ai lettori di Aboca Edizioni Post: il testo di un suo recente intervento nella basilica francescana di Santa Croce a Firenze, nell'ambito del progetto Il seme del bene comune.

Sono cresciuto come monaco giainista.
Tra i giainisti, il principio primario è amore e nonviolenza.
Non esiste alcun motivo al mondo per cui un giainista sia autorizzato a uccidere un altro essere umano. Potrei avere una buona causa per cui sacrificare a mia vita, ma nessuna che mi permetta di uccidere un altro essere umano. Nemmeno un animale, perché tutti i giainisti sono vegetariani.
Quando ero monaco, camminavo con una scopa in mano, anche di notte, spazzando il cammino davanti a me per non rischiare di calpestare un insetto. Nemmeno gli insetti potevano essere uccisi. Se vedevo una zanzara, la allontanavo, ma non la uccidevo.
I giainisti credono fermamente nell’amore radicale e nella nonviolenza.

Poi mi unii al movimento del Mahatma Gandhi, che era anch’egli devoto alla nonviolenza.
Gandhi diceva: “Voglio l’indipendenza per l’India. Sono contro l’imperialismo, contro il colonialismo, ma non sono contro gli inglesi. Amo il popolo britannico, non voglio però che governi l’India come potenza coloniale. Per questo, non farò del male a nessun britannico. Preferisco andare in prigione.” E in effetti Gandhi fu incarcerato a lungo.
Gandhi è diventato per me un grande modello di amore radicale.

Poi, quando ho camminato per il mondo — dall’India a Mosca, a Parigi, a Londra, a Washington senza soldi, solo con amore e fiducia nel cuore, perché stavo lavorando per la pace, ho detto a me stesso: “Le guerre iniziano nella paura, la pace comincia nella fiducia.”
Così ho deciso di fidarmi e amare: musulmani, cristiani, comunisti, capitalisti, chiunque fossero. Ogni giorno camminavo per 15, 20, 30 chilometri. Persone che non avevo mai incontrato prima, e che non avrei mai più rivisto, mi offrivano ospitalità, cibo, scarpe, vestiti, abiti invernali. Mi hanno dato tutto.
Questo dimostra che, in fondo, gli esseri umani hanno un cuore pieno d’amore ovunque – in ogni paese. Nella mia Marcia per la pace ho percorso 15 paesi. 

La mia esperienza mi ha insegnato che l’amore è la forza che sostiene tutto.
Ci sono due tipi di amore. Uno è l’amore moderato, l’altro è l’amore radicale.

L’amore moderato è amare qualcuno aspettandosi che quella persona ti ami allo stesso modo: è così che ami tua madre, tuo padre, tuo fratello, tua sorella, tua moglie, tuo marito, i tuoi figli, i tuoi colleghi, i tuoi amici e così via. È un amore molto importante, di cui abbiamo bisogno ogni giorno. È il nostro pane quotidiano. 

Ma l’amore radicale è fare un passo oltre, e amare senza aspettarsi nulla in cambio.
Anche se qualcuno non ti ricambia, tu ami lo stesso.
Anche se qualcuno non risponde al tuo amore, tu ami lo stesso.
Anche se non ti piace una persona, tu ami lo stesso.
Se non sei d’accordo con qualcuno, tu ami lo stesso.
Questo è l’amore radicale. 

Photograph courtesy Satish Kumar.

L’amore radicale inizia con l’amare sé stessi. Amare sé stessi – amarti, amarmi – non è egoismo, non è narcisismo. È accettare chi siamo, il nostro potenziale, la nostra divinità. È coltivare la nostra natura divina e fare del nostro meglio per servire la Terra, gli altri esseri umani e tutti gli esseri viventi.
Penso che San Francesco sia stato un grande esempio di amore radicale. 

Il secondo passo è amare tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla loro nazionalità, religione, razza, politica, economia o altro.
L’amore non fa discriminazioni, non giudica.
Ogni essere umano ha bisogno del nostro amore, e se abbiamo amore, non ci sarà sfruttamento.
Se abbiamo amore, non ci saranno conflitti.
Se abbiamo amore, non ci saranno guerre.
Quando mettiamo la nazionalità prima dell’amore, allora ci sono le guerre. Come in Ucraina, a Gaza e in molti altri luoghi. Se invece mettiamo l’amore prima della nazionalità, prima della religione, prima della politica – amore prima di tutto – allora vengono la scienza, la verità, e qualsiasi altra cosa. 

La verità consiste nella diversità. Ognuno di noi ha la propria verità, il proprio punto di vista. Se abbiamo amore gli uni per gli altri, possiamo accettare il punto di vista e la verità dell’altro.
Forse esiste una verità ultima, ma siamo ancora alla sua ricerca.
Il terzo livello dell’amore è amare la natura.
Oggi guardiamo alla natura solo come a una risorsa economica. La natura è solo un mezzo per un fine. Pensiamo che la natura non abbia qualità vivente. La trattiamo come se fosse un oggetto inanimato.
Ma nell’amore radicale, dobbiamo amare la natura – e amare significa davvero amare. 

Accettare la natura come parte di un’ecologia profonda significa riconoscere che la natura ha un valore intrinseco. Dobbiamo accettare la natura e riconoscere che noi siamo natura.
La natura non è solo ciò che sta fuori – gli alberi, le montagne, le foreste, i fiumi, gli animali, gli uccelli – noi stessi siamo natura.
E la natura è cosciente. La natura è sacra. È questo che San Francesco ci ha insegnato, è questo il centro spirituale dell’ecologia: predicava agli uccelli, predicava agli animali, amava gli alberi. Guardate il modo in cui abbracciava l’albero e la croce.
Quindi: amare sé stessi, amare gli altri esseri umani, amare la natura – senza aspettative, senza pretendere nulla in cambio. Se ricevi amore, è semplicemente un dono. E provi gratitudine. 
Questo è il significato di amore radicale. 

Viviamo in un’epoca di consumismo e quantità.
Ma l’amore ci invita a passare dall’epoca della quantità all’epoca della qualità.

Satish Kumar

Un tempo, le persone costruivano case e cose belle: la bellezza, l’estetica, l’arte e l’artigianato erano importanti.
Creare era parte dell’essere umano, non solo consumare. Noi esseri umani siamo creatori, non solo consumatori. Il consumo viene dopo la creazione.
Il creatore è un artista.
La parola “poeta” significa “colui che fa”. Un poeta non è solo chi scrive belle parole, ma chi crea con immaginazione, pensiero, cuore e amore. Se crei qualcosa con immaginazione, è poesia.
L’artigianato è arte. Anche l’agricoltura può essere arte. Il giardinaggio è arte. La cucina può essere arte. Costruire una casa è un’opera d’arte. 

Vivere come un artista, e non solo come un consumatore, è un atto d’amore.
Amare i beni materiali non significa possederli, ma rispettarli.
Nella tradizione cristiana si parla di Spirito Santo. Nelle tradizioni giainista e induista si parla anche di materia santa. Gli alberi sono sacri, le rocce sono sacre, i fiumi sono sacri, il suolo è sacro. Se trattiamo la materia come sacra, e con una visione artistica ed estetica, allora ogni persona può essere un artista.
L’amore radicale è creare una società di artisti.
Tutti dovrebbero essere artisti.
Se hai due gambe, puoi danzare.
Se hai una voce, puoi cantare.
Se hai due mani, puoi costruire una casa.
Abbiamo perso questa connessione: oggi usiamo le mani solo per lo smartphone o il computer. Ma le mani sono un miracolo. Con le mani, una pietra diventa una casa, un pezzo di legno diventa un mobile, l’argilla diventa un vaso. Colore, pennello e tela possono diventare un’opera di Piero della Francesca.
Ma non lo facciamo più. Il consumismo ha corrotto la nostra società. L’amore radicale è trasformare questa società: da consumatori a poeti, da consumatori ad artigiani, da consumatori ad artisti. È questo l’ideale che presento nel mio libro. 

Copyright Daniel Elkan, 2022

Allo Schumacher College ho incontrato grandi maestri che praticavano l’amore radicale.
James Lovelock, l’autore della Teoria di Gaia, era un grande scienziato, ma anche un artista. Era nostro vicino. Andavamo a camminare insieme nei boschi. Un altro grande maestro era Arne Næss, filosofo norvegese e creatore dell’ecologia profonda. Camminava nelle montagne dell’Himalaya.
L’ecologia profonda richiede un’esperienza profonda della natura. Il vero tempio è una montagna. Le colline attorno a Firenze sono le vere chiese.
Arne Næss diceva che Dio non è separato dalla natura.
Baruch Spinoza aveva la stessa visione: Dio è nella natura, nelle montagne, nei fiumi, negli esseri umani.

Altri grandi maestri venuti al college furono Vandana Shiva, fisica e attivista indiana, e Fritjof Capra, autore del Tao della Fisica. Wendell Berry, scrittore e contadino, fu un altro insegnante meraviglioso. 

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